Classificazione sismica degli edifici, Norme Tecniche per le Costruzioni, decreti attuativi e correttivo del Codice Appalti. Sono i provvedimenti su cui il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è stato colto di sorpresa dalla crisi di governo. Norme per cui si è temuto un arresto o comunque un rallentamento dell’iter, ma che sembrano invece al sicuro data la conferma del Ministro Graziano Delrio. Il Mit sta collaborando con il Consiglio dei Lavori Pubblici alla stesura di linee guida che introdurranno sei classi, dalla A alla F, che indicheranno il rischio cui è sottoposto l’edificio e il modo in cui risponde ad un evento sismico. Lo strumento consentirà di misurare il miglioramento antisismico generato da un intervento di messa in sicurezza non solo dal punto di vista strutturale, ma anche da quello economico. In base alle condizioni degli edifici, verranno misurati infatti i costi necessari per riparare i danni causati da un terremoto. Nelle linee guida ci saranno le indicazioni cui i professionisti dovranno attenersi per classificare l’immobile e certificare il miglioramento ottenuto con l’intervento. Le linee guida consentiranno la piena operatività del sismabonus, lo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 che riconosce incentivi maggiori in base al livello di miglioramento antisismico raggiunto. Sulle NTC è ancora acceso il dibattito. Una commissione in seno al Consiglio Superiore dei lavori pubblici sta valutando tutti i rilievi sollevati. Il testo si pone in continuità con le NTC 2008, riconfermandone sostanzialmente l’impostazione concettuale e metodologica. Rispetto alle NTC 2008, il testo normativo è stato parzialmente rivisto, integrato ed aggiornato nei contenuti specifici, sia in relazione all’evoluzione tecnico-scientifica del settore delle costruzioni, sia a seguito dell’aggiornamento della normativa comunitaria in materia di prodotti da costruzione, nonché nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione delle norme nazionali con i documenti normativi europei, fra cui gli Eurocodici. Per renderne più chiaro il contenuto, è stata apportata una maggiore uniformazione terminologica e lessicale, sono stati eliminati alcuni refusi redazionali sia nelle formule che nel testo, sono stati aggiornati i riferimenti normativi e si è proceduto ad una riorganizzazione complessiva, spostando alcuni paragrafi nell’ambito dello stesso capitolo per renderne più omogenea la lettura. Il Ministero delle Infrastrutture ha portato a termine il decreto sulle superspecialistiche, ma sta curando la predisposizione di altre norme attuative del Codice Appalti. Tra questi, uno dei più attesi è quello sui livelli di progettazione, che dovrebbe facilitare anche l’applicazione del nuovo decreto parametri bis (DM 17 giugno 2016). Ci sono poi il decreto sul direttore dei lavori, quello sui requisiti per la partecipazione alle gare di progettazione ,già a buon punto, e la norma per la redazione dei piani triennali delle opere pubbliche, che dovrebbe dare priorità al completamento delle incompiute.Potranno continuare senza intoppi anche i lavori sul Correttivo al Codice Appalti, che deve essere approvato entro il 18 aprile 2017. Le modifiche più probabili riguardano la possibilità di portare da cinque a dieci anni il periodo di riferimento per ottenere la qualificazione Soa e di elevare a 2,5 milioni di euro la soglia per l’aggiudicazione degli appalti col prezzo più basso introducendo l’esclusione automatica delle offerte anomale con sistema antiturbativa.