Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, durante il proprio intervento al convegno su “Il nuovo codice dei contratti pubblici”, svoltosi alla Luiss di Roma ha evidenziato come, a seguito dell’emanazione del nuovo Codice Appalti, si stia registrando un calo significativo degli appalti di lavoro. La crisi non sembra invece toccare i servizi e le forniture. A parere di Cantone, si tratta di un calo fisiologico dovute alle novità apportate dal nuovo codice, e soprattutto dovuto alle preoccupazioni delle pubbliche amministrazioni. Cantone comunque ha affermato che in realtà il calo ha avuto inizio prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice, e precisamente da novembre 2015. Preoccupati per il calo degli appalti, sono i costruttori edili. L’Ance, infatti, lancia l’allarme evidenziando che a giugno, le gare bandite dai comuni, sono diminuite del 34,9 per cento in numero e di oltre il 60 per cento in valore (rispetto al maggio 2015 addirittura del 75), mentre ad aprile, invece, la corsa a fare in fretta per bandire gare con le vecchie regole aveva spinto gli appalti a più 50 per cento in valore. Ad avviso dell’Ance il crollo degli appalti è strettamente collegato all’entrata in vigore del nuovo testo, avvenuta senza periodo transitorio per rispettare i tempi previsti da Bruxelles per l’attuazione delle direttive europee. Per questi motivi, sia l’Ance (costruttori edili) che l’Anci (comuni italiani) chiedono al Governo di riaprire i tempi prevedendo una fase di transizione.