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Codice Appalti, in allerta le Casse di previdenza dei tecnici


Integrare le linee guida ANAC sul Codice Appalti con riferimenti agli obblighi contributivi di società di professionisti e società di ingegneria. È la richiesta avanzata, con una lettera al Governo, da Inarcassa, Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, CIPAG, Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri, EPAP, Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale, EPPI, Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati. Le Casse hanno sottolineato che nè il nuovo Codice Appalti nè la bozza delle linee guida dell’Anac contengono un riferimento all’obbligo di versamento del contributo integrativo del 4% da parte delle società di ingegneria e di professionisti all’ente previdenziale di riferimento. Senza una previsione espressa, i corrispettivi per le attività di queste società potrebbero non essere imponibili, con gravi conseguenze sui bilanci degli enti. Le Casse hanno quindi chiesto di inserire nelle linee guida del Codice Appalti l’obbligo al pagamento del contributo da parte delle società, anche al fine di garantire una uniforme applicazione normativa ed un equilibrato confronto concorrenziale tra i professionisti, indipendentemente dalla forma giuridica con cui esercitano la propria attività. Le Casse hanno anche chiesto di prevedere il potere sostitutivo delle Stazioni Appaltanti, che finora ha consentito alle imprese, ma non ai professionisti, di sanare le inadempienze. Nella lettera le Casse hanno evidenziato che i servizi di ingegneria devono essere resi sempre sotto la responsabilità di un professionista abilitato, anche nei casi in cui risulti aggiudicataria una società di ingegneria. I professionisti, quindi, devono dimostrare la loro regolarità contributiva mediante il certificato di regolarità contributiva. Secondo le Casse, però, dalla formulazione del nuovo Codice Appalti si evince che i professionisti organizzati in società devono produrre il Durc, come richiesto alle imprese, e non il certificato di regolarità contributiva. Secondo le Casse, poi, bisognerebbe inserire dei controlli a carico delle società di ingegneria, che fin dalla loro costituzione non sono mai sottoposte a processi di vigilanza da parte degli Ordini professionali, né dell’ANAC. Le Casse Tecniche si sono infine rese disponibili a collaborare con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per mettere a punto la banca dati nazionale degli operatori economici. Dopo l’approvazione del Codice Appalti, è prevista l’adozione di una serie di linee guida per la definizione delle norme di dettaglio. Al momento l’Anac, Autorità cui è demandata la predisposizione dei testi, ha messo a punto sette linee guida,tra cui quella per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.

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