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Correttivo Appalti, più snelle le procedure per riaffidare e programmare i lavori


In caso di rescissione, annullamento o scadenza dei contratti di lavori, le procedure per i nuovi affidamenti saranno semplificate, a condizione che non ci siano varianti nel progetto. È una delle strategie previste dal Correttivo al Codice Appalti. Il testo incide anche sulla fase della programmazione, che diventerà più puntuale, con verifiche in tempi certi sulle aree interessate, e sulla definizione delle priorità. L’obiettivo, sia nel caso del riaffidamento dei lavori sia nella programmazione di nuove infrastrutture, è arrivare alla realizzazione delle opere in tempi certi. Motivo per cui la progettazione dovrà rispondere a dei criteri minimi. Il testo è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri e si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il Correttivo prevede un metodo per velocizzare la riassegnazione dei lavori relativi ad un appalto annullato o ritirato. Dal momento che, nel lasso di tempo che intercorre tra l’annullamento e il ri-affidamento dei lavori, le autorizzazioni relative ai progetti da mandare in gara possono scadere, è stato deciso di prorogare al massimo per cinque anni la durata delle autorizzazioni, ma solo a condizione che il progetto non abbia subìto variazioni in materia di regolamentazione ambientale, paesaggistica e antisismica né in materia di disciplina urbanistica.Apportando una modifica all’articolo 21 del Codice Appalti, il Correttivo stabilisce che le opere da inserire nel programma triennale devono essere dotate del documento di fattibilità delle alternative progettuali. Si tratta di una fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica (che precede i livelli del progetto definitivo e di quello esecutivo) in cui vengono valutati i possibili modi di realizzazione dell’opera prima di scegliere la soluzione più idonea e svilupparla. Il Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP) conterrà, oltre agli interventi relativi al settore dei trasporti e della logistica, la cui progettazione di fattibilità è valutata meritevole di finanziamento, l’elenco delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese.Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri assicurerà l’efficacia e la velocità delle verifiche sull’eventuale interesse archeologico delle aree interessate dalla realizzazione delle opere. In presenza di opere di grande impatto o di ritardi ritenuti eccessivi, le Stazioni Appaltanti potranno dimezzare i tempi avvalendosi delle procedure previste dal decreto “taglia tempi”. Il DPR 194/2016 , attuativo della Riforma Madia (Legge 124/2015) riduce infatti fino alla metà i termini della burocrazia per ottenere le autorizzazioni utili alla localizzazione, progettazione e realizzazione delle infrastrutture considerate necessarie. Il decreto del Ministero delle Infrastrutture sui livelli di progettazione dovrà indicare i contenuti minimi dei progetti predisposti dalle Stazioni Appaltanti. Un altro decreto regolamenterà le procedure semplificate per mandare in gara i lavori di manutenzione ordinaria fino a 2,5 milioni di euro. Per garantire il coinvolgimento della cittadinanza, è previsto il débat public, che sarà effettuato sui progetti di fattibilità tecnica ed economica e non sui documenti delle alternative progettuali. È prevista la creazione di una commissione che lavorerà presso il Ministero delle infrastrutture per il monitoraggio dei dibattiti pubblici sulle grandi opere.

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