IN ARRIVO REGOLE EUROPEE PER TRASPARENZA E PARITA’ RETRIBUTIVA
- Nicolò Alfei
- 17 mar
- Tempo di lettura: 2 min

LA DIRETTIVA UE 2023/970 – OBBLIGHI PER I DATORI DI LAVORO
La Direttiva UE 2023/970 sulla trasparenza retributiva, che dovrà essere recepita in Italia entro il 7 giugno 2026, mira a ridurre significativamente il divario retributivo di genere e a promuovere la parità di trattamento sul luogo di lavoro.
OBIETTIVI PRINCIPALI
La direttiva introduce una serie di diritti per lavoratori e stakeholders (sindacati, autorità, organismi di monitoraggio) e impone obblighi corrispondenti ai datori di lavoro per assicurare la disponibilità delle informazioni necessarie alla valutazione concreta di eventuali disparità retributive.
AMBITO DI APPLICAZIONE
La direttiva si applica a:
- Tutti i datori di lavoro, pubblici e privati.
- Tutto il personale dipendente, inclusi lavoratori a tempo parziale, a tempo determinato, lavoratori in somministrazione e figure dirigenziali.
- Candidati in fase preassuntiva.
- Gruppi di impresa, con il raffronto dei livelli retributivi esteso anche a lavoratori in condizioni analoghe appartenenti a diversi datori di lavoro.
La direttiva non si applica ai collaboratori autonomi.
OBBLIGHI SPECIFICI
1. Fase Preassuntiva:
- I candidati hanno il diritto di ricevere informazioni chiare sulla retribuzione iniziale o sulla fascia retributiva prevista per il ruolo.
- Il datore di lavoro non può chiedere informazioni riguardanti le retribuzioni precedentemente percepite dal candidato.
2. Dipendenti:
- I datori di lavoro devono garantire l'accessibilità delle informazioni relative ai criteri di determinazione della retribuzione, ai livelli salariali e alle opportunità di progressione di carriera.
- È garantito al dipendente il diritto di richiedere informazioni scritte relative al proprio livello retributivo.
- Non è permesso impedire ai lavoratori di comunicare apertamente la propria retribuzione.
Gli Stati membri possono esonerare dall'obbligo relativo alla trasparenza della progressione economica le aziende con meno di 50 dipendenti.
SANZIONI
La Direttiva prevede sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive per assicurare un reale effetto deterrente nei confronti delle violazioni dei diritti e degli obblighi relativi alla parità retributiva.
AZIONI CONSIGLIATE ALLE AZIENDE
Nonostante il termine per il recepimento sembri lontano, le aziende dovrebbero già cominciare a:
- Valutare i propri sistemi di gestione delle risorse umane.
- Identificare preventivamente eventuali criticità nella gestione retributiva.
- Introdurre gradualmente modifiche correttive per conformarsi ai nuovi obblighi, assicurando un allineamento progressivo.
LA CERTIFICAZIONE UNI/PDR 125
La prassi UNI/PDR 125:2022 comprende già l'equità salariale come una delle sue aree di intervento. Le aziende già certificate o intenzionate a intraprendere questo percorso disporranno di uno strumento efficace per assicurare la conformità con i requisiti della Direttiva UE 2023/970.
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