Correggere le distorsioni del Codice Appalti che bloccano gli investimenti, scongiurare l’aumento dell’Iva e avviare la riforma fiscale. Sono alcuni dei punti su cui si articolerà il Documento di economia e finanza (Def) secondo le anticipazioni fornite dal Governo. Durante la discussione sul Def, il Senato e la Camera hanno approvato due risoluzioni proposte dai senatori Romeo (Lega) e Patuanelli (M5S) e dai deputati D’uva (M5S) e Molinari (Lega), che impegnano il Governo ad adottare misure per la crescita e l’inclusione sociale. Al Senato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha annunciato che il quadro programmatico del Governo sarà presentato a settembre. Le linee guida della politica economica saranno la riduzione progressiva del debito e una crescita inclusiva ed equa, attraverso la semplificazione fiscale, la riduzione della pressione fiscale e un reddito per contrastare la povertà e favorire l’integrazione nel mercato del lavoro. Il Governo intende inoltre stimolare gli investimenti pubblici e istituire una task force per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione degli investimenti: perdita di competenze tecniche, difficili interazioni tra amministrazioni, effetti non voluti del Codice degli Appalti. Le anticipazioni del Ministro Tria hanno dato una risposta alle richieste di modifica del Codice Appalti avanzate durante la discussione. “Abbiamo bisogno di rendere tutto più leggero, compresa la burocrazia che costituisce una tassa occulta soprattutto per le piccole e le piccolissime imprese – ha affermato il senatore Dieter Steger sottolineando come – gli imprenditori lamentino la lentezza e le incertezze nell’assegnazione delle gare, con un alto rischio di ricorsi e blocco dei lavori, problema che il nuovo codice degli appalti sembra aver acuito”. Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore della Lega Albero Bagnai, che ha segnalato il calo degli investimenti pubblici da 54 miliardi al 2009 a 33 miliardi del 2017 e il gran numero di amministratori che si lamentano del Codice Appalti perché non consente di spendere le risorse disponibili. Il Governo dovrà quindi mettere in campo misure per far ripartire gli investimenti consentendo di spendere con facilità le risorse disponibili. Alla Camera il relatore per la maggioranza Federico D’Incà (M5S), ha reso noto che le infrastrutture e i trasporti rivestiranno un ruolo fondamentale nel Def per sostenere ilturismo e il settore industriale. Alla Camera, durante la discussione della risoluzione proposta dai deputati D’uva (M5S) e Molinari (Lega), il Ministro Tria ha spiegato che il DEF presentato prevede una crescita del PIL pari all’1,5% nell’anno in corso, 1,4% nel 2019, 1,3% nel 2020 e 1,2% nel 2021. La crescita, ha specificato Tria, non si baserà solo sull’aumento del Pil e la riduzione del debito pubblico, ma anche su una serie di misure per l’inclusione e la stabilità sociale, come il reddito di cittadinanza, e i processi di innovazione tecnologica e ristrutturazione produttiva dettati dalle sfide del progresso scientifico e della salvaguardia ambientale.Tra i contenuti della prossima legge di Bilancio ci saranno inoltre misure per la riduzione della pressione fiscale, il superamento della legge Fornero e il sostegno ai redditi più bassi.