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Nuovo Codice Appalti, i nuovi compiti del RUP dopo le linee guida ANAC


L’attuale regolamentazione normativa che interessa la nomina, il ruolo e i compiti del Responsabile unico del procedimento (RUP) è costituita principalmente dall’articolo 31 del Nuovo Codice Appalti d.lgs. 50/2016 pubblicato nel S.O. della G.U. n. 91 del 19 aprile 2016 e dalle Linee guida ANAC n. 3 approvate con delibera 1096 del 26 ottobre 2016 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 273 del 22 novembre 2016. L’articolo 31 del d.lgs. 50/2016 disciplina gli aspetti e le mansioni di questa figura essenziale per le procedure di attuazione degli appalti pubblici dei lavori, servizi e forniture, tracciando i confini e le conseguenti attività del tecnico incaricato di svolgere questo ruolo. Nell’elencazione dei vari ambiti di competenza del Rup le prescrizioni del Codice vanno ora integrate anche con il contenuto delle nuove linee guida n. 3 pubblicate nella G.U. n. 273 del 22 novembre2016. Per i lavori e servizi attinenti all’architettura e ingegneria il Rup deve essere un tecnico, in assenza di tale figura le competenze sono attribuite al responsabile del servizio (che può avvalersi di tecnici – anche esterni – abilitati, con funzioni di supporto). Nel caso di servizi di architettura e ingegneria il Rup deve essere un tecnico abilitato all’esercizio della professione e in regola con gli obblighi formativi di cui all’articolo 7 del d.P.R. 137/2012. Negli appalti di lavori i requisiti del Rup sono i seguenti (Linee guida n. 3, ANAC, Parte II, punto 4.2):

  • sotto 1.000.000 euro = almeno possesso di diploma di geometra (o studi quinquennali equivalenti) con esperienza di 10 anni;

  • tra 1.000.000 euro e soglia = laurea triennale in architettura, ingegneria o equipollenti con esperienza 5 anni oppure tecnici con diploma di geometra/tecnico delle costruzioni con esperienza di 15 anni;

  • sopra soglia = laurea magistrale o specialistica in architettura, ingegneria o equipollenti con esperienza di 5 anni. Il Rup è nominato con atto formale del soggetto responsabile (di livello apicale) dell’unità organizzativa, viene individuato tra i dipendenti di ruolo che fanno parte della stessa unità e deve essere in possesso delle competenze professionali adeguate ai compiti per cui è nominato. Nel caso di carenza accertata nell’organico per tale ruolo, il Rup è nominato tra gli altri dipendenti in servizio oppure a soggetti selezionati con le procedure di cui al Codice. Nel caso di appalti complessi il Rup propone in conferimento di incarichi a supporto che possono essere affidati anche a soggetti esterni dotati di polizze assicurative. Le centrali di committenza designano un Rup per le attività di propria competenza. Gli incarichi di progettazione, coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione e esecuzione (esclusi dagli incentivi di cui all’articolo 113 del Codice) e direzione dei lavori sono conferiti secondo le procedure del Codice (incarichi diretti sotto la soglia dei 40.000 euro e procedure di evidenza pubblica per le altre soglie). Il Rup, nell’esercizio delle sue funzioni è qualificabile come un pubblico ufficiale e le funzioni non possono essere assunte da personale che versa nelle ipotesi di cui all’art. 42, comma 2 del Codice (conflitto di interessi). Il ruolo di Rup è incompatibile con le funzioni di commissario di gara. Il Codice prevede che il Rup svolga i seguenti compiti:

  • formulazione di proposte per il piano triennale dei lavori pubblici;

  • controllo delle fasi di attuazione degli interventi e delle procedure;

  • segnalazione di disfunzioni e ritardi;

  • accertamento della disponibilità di aree e immobili;

  • sorveglianza della gestione economica dell’intervento;

  • propone all’amministrazione aggiudicatrice la conclusione di un accordo di programma;

  • propone l’indizione della conferenza di servizi;

  • verifica il rispetto delle prescrizioni contrattuali nelle concessioni. Nella definizione dei compiti del Rup effettuata dalle Linee guida n. 3 dell’ANAC sono elencate le seguenti ulteriori attività (in aggiunta a quelle indicate dal Codice):

  • coordinamento studi preliminari propedeutici alla progettazione;

  • attivazione delle procedure di variante urbanistica;

  • certifica, nell’ambito di lavori di particolare rilevanza architettonica, ambientale, paesaggistica, storico artistica, l’utilizzo di materiali, processi innovativi, esecuzioni con particolari difficoltà, necessità di dotazioni impiantistiche, eventuale necessità di un progetto elaborato in forma complessa;

  • definire indirizzi per la progettazione, obiettivi e strategie operative;

  • valutazione del fabbisogno di tecnici in relazione alle disponibilità interne dell’amministrazione;

  • coordinamento delle fasi di predisposizione dei vari livelli progettuali e verifica dei relativi contenuti;

  • sottoscrizione del verbale di validazione a seguito della verifica del progetto;

  • valutazione dell’eventuale divisione in lotti degli interventi;

  • presenta proposte sui sistemi di affidamento dei lavori, criterio di aggiudicazione;

  • convocazione e coordinamento delle attività relative alle procedure ristrette e al dialogo competitivo;

  • predispone la richiesta all’amministrazione di nomina della commissione di gara o richiesta all’AMAC di candidati;

  • attivazione dell’istituzione dell’ufficio di direzione dei lavori;

  • accertamento e certificazione delle eventuali situazioni di carenza di organico;

  • raccolta, verifica e trasmissione all’Osservatorio dell’ANAC degli elementi relativi agli interventi;

  • raccolta di dati e informazioni relativi agli interventi di sua competenza e collaborazione con il responsabile della prevenzione della corruzione per i necessari adempimenti.

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