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Rating di legalità: il punto della situazione dall’AGCM


Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 12/09/2016, n. 213 della delibera 13 luglio 2016, n. 26166, che ne ha modificato il regolamento attuativo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha fatto il punto sul rating di legalità, il cui valore dal 19 aprile 2016 ha assunto un’importanza particolare.L’art. 83, comma 10 del D. Lgs. n.50/2016 (c.d. Nuovo Codice degli Appalti) ha previsto l’istituzione presso l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) del sistema del rating di impresa e delle relative penalità e premialità, da applicarsi ai soli fini della qualificazione delle imprese, per il quale l’Autorità rilascia apposita certificazione. I requisiti reputazionali alla base del rating di impresa tengono conto, in particolare, del rating di legalità rilevato dall’ANAC in collaborazione con l’AGCM, ai sensi dell’articolo 213, comma 7, nonché dei precedenti comportamentali dell’impresa, con riferimento al rispetto dei tempi e dei costi nell’esecuzione dei contratti, all’incidenza del contenzioso sia in sede di partecipazione alle procedure di gara che in fase di esecuzione del contratto. Proprio in base all’importanza post Codice Appalti, i numeri del rating di legalità hanno assunto negli ultimi 9 mesi dei trend di crescita in ascesa, con richieste di attribuzione cresciute del 48% rispetto al 2015. Il 2016 si è, infatti, concluso con 2118 domande per ottenere il “bollino di qualità”, garanzia di legalità e trasparenza, contro le 1427 del 2015. In crescita anche le attribuzioni: 1499 nel 2016 contro le 1046 dell’anno precedente (+43%). Sono stati inoltre attribuiti 64 rinnovi rispetto ai 40 del 2015 (+60%). L’AGCM ha ricordato che il Rating di Legalità è stato previsto e approvato dal Parlamento alla fine del 2012 ed entrato in vigore con il Regolamento dell’Agcm nel 2013, è lo strumento “premiale” con cui è stato affidato all’Antitrust il compito di attribuire un punteggio, da una a tre “stellette”, alle imprese virtuose con un fatturato di oltre due milioni di euro annui che corrispondono a una serie di requisiti giuridici. Per ottenere una “stelletta”, il titolare dell’azienda e gli altri dirigenti non devono avere precedenti penali o tributari. Oltre a non essere stata condannata nel biennio precedente per illeciti antitrust, l’impresa deve effettuare pagamenti e transazioni finanziarie oltre i mille euro esclusivamente con strumenti tracciabili. Per ottenere un punteggio più alto, il Regolamento indica altri sei requisiti: due “stellette” se ne vengono rispettati la metà, tre “stellette” se vengono rispettati tutti. Del Rating assegnato dall’Agcm, secondo quanto prevede la legge, “si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario”. In forza della stessa normativa, “gli istituti di credito che omettono di tener conto del rating attribuito in sede di concessione dei finanziamenti alle imprese sono tenuti a trasmettere alla Banca d’Italia una dettagliata relazione sulle ragioni della decisione assunta”. L’elenco completo delle aziende che finora hanno ottenuto il Rating di legalità, con il relativo punteggio, è pubblicato sul sito dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. Nel dettaglio, per l’attribuzione del rating di legalità è necessario il rispetto di tutti i requisiti di cui all’art. 2, commi 2 e 3, del nuovo Regolamento dell’AGCM. In questa ipotesi l’impresa ha diritto all’attribuzione di un punteggio base pari a ★. Tale punteggio base sarà incrementato di un + al ricorrere di ciascuna delle seguenti condizioni:

  • rispetto dei contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’interno e da Confindustria in data 10 maggio 2010 e rinnovato il 19 giugno 2012, e delle successive versioni dello stesso e delle Linee guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’interno e dalla Alleanza delle cooperative italiane in data 14 novembre 2013 e di ulteriori Protocolli che verranno sottoscritti dal Ministero dell’interno con altre associazioni imprenditoriali, nonché dei protocolli sottoscritti a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;

  • utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;

  • adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o di un modello organizzativo ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;

  • adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility anche attraverso l’adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l’acquisizione di indici di sostenibilità;

  • di essere iscritta in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list);

  • di aver aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o di aver previsto clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, nei contratti tra imprese e consumatori per la risoluzione di controversie o di aver adottato protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche;

  • di aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.

Il conseguimento di tre segni + comporta l’attribuzione di una ★ aggiuntiva, fino al conseguimento di un punteggio totale massimo di ★ ★ ★. L’AGCM, su proposta della Direzione competente, delibera l’attribuzione del rating entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta. In caso di incompletezza dell’istanza presentata, l’Autorità ne informa l’impresa entro quindici giorni; in tal caso, il termine inizia a decorrere dalla data di ricevimento della richiesta completa. In ogni caso, l’Autorità o altra istituzione, tra quelle che partecipano alla Commissione consultiva in materia di rating, possono in qualsiasi momento chiedere all’impresa di fornire informazioni e documenti rilevanti ai fini del rilascio del rating. L’Autorità trasmette tempestivamente copia integrale della richiesta al Ministero dell’interno, al Ministero della giustizia e all’ANAC, i quali possono formulare eventuali osservazioni entro trenta giorni dal suo ricevimento. Se il Ministero dell’interno, il Ministero della giustizia o l’ANAC hanno svolto osservazioni, il termine è prorogato di trenta giorni. L’ANAC collabora con l’Autorità decreto legislativo n. 50/2016, per la rilevazione di comportamenti aziendali meritevoli di valutazione al fine dell’attribuzione del rating. Le richieste di attribuzione del rating vengono trasmesse, altresì, alla Commissione consultiva rating, composta da un rappresentante dell’Autorità, un rappresentante del Ministero dell’interno, un rappresentante del Ministero della giustizia, un rappresentante dell’Anac e un rappresentante del mondo imprenditoriale. La Commissione, entro il termine di venti giorni dalla ricezione della richiesta, segnala l’eventuale sussistenza di elementi e comportamenti oggettivamente rilevanti ai fini della valutazione delle suddette richieste, anche sotto il profilo della violazione di regole di diligenza e del mancato rispetto dei principi di legalità informatori dell’ordinamento. Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In sede di rinnovo, l’impresa invia all’Autorità, nei sessanta giorni precedenti la scadenza del periodo di validità del proprio rating, una certificazione sottoscritta dal legale rappresentante che attesti la permanenza di tutti i requisiti.

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