I termini per scrivere il correttivo al Codice Appalti (D.lgs.50/2016) potrebbero essere prorogati. È la conseguenza dell’ordine del giorno delle Commissioni Ambiente della Camera e Lavori Pubblici del Senato, che oggi riprendono le audizioni sullo stato di attuazione della nuova normativa sui contratti pubblici. L’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione del nuovo Codice doveva essere effettuata entro il 31 dicembre 2016, ma ad oggi le consultazioni non sono terminate, quindi con buona probabilità le Commissioni autorizzeranno uno slittamento dei termini, che potrebbe ripercuotersi a cascata su tutti i lavori in vista del correttivo. Il Correttivo dovrebbe essere pronto entro il 19 aprile 2017, cioè entro un anno dall’entrata in vigore del Codice Appalti. Così prevede la legge delega (Legge 11/2016), anche se i tempi stringono e sono in molti a ritenere necessaria una proroga. Dopo le consultazioni con gli operatori del settore, deve essere scritto il testo, che poi va sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari. La cabina di regia di palazzo Chigi alla fine di dicembre ha chiesto l’aiuto dei RUP. Ai Responsabili unici del procedimento è stato inviato un questionario in cui indicare difficoltà riscontrate e suggerimenti per superarle. La consultazione si chiuderà il 16 gennaio. C’è da aggiungere che il quadro sull’attuazione del Codice non è completo. I termini per l’adozione del correttivo stanno per scadere, ma non sono stati ancora approvati tutti i decreti attuativi. Per questo motivo, il Decreto Milleproroghe (DL 244/2016) ha già operato uno slittamento dei termini del Codice Appalti. Si tratta dell’obbligo di pubblicazione dei bandi anche sui giornali cartacei, che doveva scomparire a partire dal 1° gennaio 2017, ma che resterà invece in vigore fino a quando il decreto attuativo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non definirà le nuove regole. Passando ai contenuti, i rappresentanti della Rete delle professioni tecniche (RPT) hanno chiesto che sia ribadito l’obbligo di determinare i corrispettivi sulla base del nuovo Decreto Parametri- bis (DM 17 giugno 2016). Il Codice, invece, stabilisce che il DM Parametri bis è una delle possibilità a disposizione delle Stazioni Appaltanti. RPT ha anche proposto che sia assegnata obbligatoriamente la progettazione esecutiva al professionista vincitore del concorso di progettazione. I rappresentanti delle imprese della filiera del settore costruzioni stanno spingendo per elevare a 2,5 milioni di euro (da un milione di euro attualmente previsto) la soglia al di sotto della quale poter aggiudicare le gare col criterio del prezzo più basso e meccanismo di esclusione delle offerte anomale col metodo antiturbativa. Imprese e società di ingegneria hanno anche proposto la deroga al divieto di appalto integrato per “salvare” i progetti validati prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti. Fin dall’inizio è stato chiesto al Governo di riportare a dieci anni il periodo di riferimento per ottenere la qualificazione Soa, di rendere il subappalto sempre possibile, non solo a discrezione della Stazione appaltante, e di abrogare l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori già in fase di offerta.