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Whistleblowing, presentato dall’ANAC lo strumento di prevenzione alla corruzione


Presentato il primo monitoraggio italiano sul whistleblowing ed il prototipo di una applicazione per la gestione delle segnalazioni di illeciti.

Il 22 giugno 2016, presso la sede dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), a distanza di più di 3 anni dall’adozione della norma che tutela il dipendente pubblico che segnala illeciti (Legge Severino), è stato realizzato e presentato il monitoraggio sullo stato dell’arte del whistleblowing in Italia per conoscere il suo stato di applicazione ed apprezzare quanto l’istituto sia effettivamente avvertito come misura di prevenzione della corruzione.

Il monitoraggio è stato effettuato sia sulle segnalazioni giunte all’Anac al 31 maggio 2016, sia quelle ricevute da un campione significativo di 34 pubbliche amministrazioni e 6 società partecipate, al fine di individuare alcune caratteristiche del segnalante italiano, la tipologia di condotte illecite denunciate e gli esiti dalle stesse scaturiti. Il documento è costituito da 5 relazioni:

  • un’introduzione a cura del Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone in cui viene definito l’ambito di applicazione del whistleblowing e gli obiettivi di questa iniziativa

  • la relazione di Nicoletta Parisi (Professore ordinario di Diritto internazionale nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania e Consigliere ANAC) dal titolo “La lezione che ci viene dal diritto internazionale e le criticità dell’istituto“

  • la relazione di Laura Valli (funzionaria della Banca Mondiale, distaccata presso l’ANAC come esperta del Consiglio) dal titolo “L’esperienza degli altri Paesi OCSE“

  • la relazione di Anna Corrado (Magistrato amministrativo presso il Tar Campania, con il rango di esperto del Consiglio dell’ANAC) dal titolo “La disciplina italiana e le prospettive di riforma“

  • la relazione di Maria Giuseppina Greco (funzionaria dell’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture dell’ANAC) dal titolo “Il ruolo del Responsabile della prevenzione della corruzione nel whistleblowing“Nella sua relazione introduttiva, il Presidente Cantone ha innanzitutto chiarito la definizione di “Whistleblower“, ovvero il dipendente (pubblico o privato) che segnala condotte illecite non nel proprio interesse individuale, ma nell’interesse pubblico, perché non venga pregiudicato un bene collettivo.Fatta questa dovuta precisazione, il Presidente Cantone ha ricordato che, come previsto dal D.L.n.90/2014,l’ANAC è divenuta destinataria di segnalazioni di whistleblowing provenienti anche dalle altre amministrazioni pubbliche e da quel momento ha definito una procedura per esaminare queste segnalazioni e contribuire, dalla prospettiva della prevenzione, all’attività di contrasto alla corruzione.Come precisato, l’attività di reporting da una parte permette all’Autorità di comprendere eventuali disfunzioni e irregolarità e di migliorare l’efficacia della nostra azione amministrativa, dall’altra ha lo scopo di dar conto ai cittadini delle attività pubbliche che si compiono, così da consentire un controllo diffuso su di esse.

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